Cosa sono i DSA - disturbi specifici dell'apprendimento

Quando si parla di Disturbi specifici dell’apprendimento si fa riferimento nello specifico a dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. In un contesto di funzionamento adeguato all’età, può accadere che un alunno abbia alcune difficoltà in riferimento ad abilità specifiche: la dislessia si riferisce a una difficoltà in riferimento all’abilità di lettura, disgrafia e disortografia interessano scrittura, mentre la discalculia riguarda la capacità di fare calcoli.

Per questi alunni la scuola elabora un documento di programmazione personalizzato (PDP) nel quale viene indicata la tipologia di disturbo del singolo alunno e le relative attività didattiche individualizzate oltre che i cosiddetti strumenti compensativi. Questi ultimi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. A titolo esemplificativo:
• la sintesi vocale: trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
• il registratore: consente all’alunno di non dover scrivere gli appunti della lezione;
• i programmi di video scrittura con correttore ortografico: permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura;
• la calcolatrice: facilita le operazioni di calcolo.

Le misure dispensative

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. Rientrano tra le misure dispensative le interrogazioni programmate, l’uso del vocabolario, poter svolgere una prova su un contenuto comunque disciplinarmente significativo, ma ridotto o tempi più lunghi per le verifiche.

L’adozione di strumenti e misure dispensative dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno.


Fonte: https://www.miur.gov.it

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